Dentro casa o fuori, nell’appartamento o sul balcone: chi è alle prese con ristrutturazioni o il cambio del generatore di calore si trova a valutare quale sia la posizione migliore in cui installare la caldaia. Ci sono diverse considerazioni da fare, tenendo a mente anche alcune indicazioni di legge.
Dove deve essere collocata la caldaia?
Nell’ordinamento italiano le normative UNI 7129 e 7131 forniscono delle importanti istruzioni sugli impianti di riscaldamento per uso civile.
- La caldaia non va mai installata in una zona notte o comunque in spazi che sono direttamente in comunicazione con le stanze in cui dorme.
- Se posizionata all’interno, la caldaia deve essere in cucina o all’interno di un vano caldaia, espressione che indica il locale dove avviene l’installazione.
- Se invece è posizionata all’esterno, deve essere attaccata al muro e sollevata rispetto al pavimento.
Per quanto riguarda lo scarico dei fumi di combustione all’esterno, può essere:
- a tetto, secondo quanto stabilito dalla legge 90/2013 che lo prevede per tutti gli impianti di nuova realizzazione o per quelli installati in sostituzione di uno precedente;
- a parete se, in seguito alla verifica di un tecnico abilitato, viene attestata l’impossibilità di realizzare un condotto per lo sbocco sul tetto;
- attraverso la canna fumaria.
Altri elementi da considerare, oltre alla collocazione del locale, sono:
- la ventilazione naturale della stanza, dal momento che è richiesto un riciclo dell’aria tra gli ambienti interni ed esterni;
- la facilità di accesso all’ambiente.
In caso di un sistema di riscaldamento centralizzato, come avviene nei condomini, la caldaia è comunemente collocata in un apposito locale, generalmente nel seminterrato.
Dove è meglio installare una caldaia a condensazione?
Tra le tipologie di caldaia più diffuse c’è quella a condensazione che, grazie alla sua tecnologia, è in grado di recuperare energia dai fumi della combustione, con un conseguente risparmio energetico rispetto alle caldaie tradizionali.
Una caldaia a condensazione può essere installata sia all’interno che all’esterno dell’abitazione: nel secondo caso deve però essere predisposta per questo tipo di soluzione ed essere protetta per garantire integrità e corretto funzionamento.
Poter installare una caldaia a condensazione all’esterno permette senza dubbio di recuperare spazio in casa. D’altro canto, se viene posizionata all’interno assicura sia una maggiore durata nel tempo che una resa migliore.
- Una caldaia interna non è esposta alle condizioni atmosferiche avverse. Di conseguenza è più probabile che duri di più a distanza di tempo dall’installazione.
- Il rischio con una caldaia esterna è che venga dispersa una parte del calore che produce. Se interna, il suo rendimento è più alto e lo spreco energetico ridotto.
Dove posizionare la caldaia esterna?
Quando si decide di installare la caldaia all’esterno, si può indirizzare la propria scelta per modelli progettati appositamente per resistere alle condizioni climatiche avverse. Si possono però collocare esternamente anche modelli che non sono stati studiati a questo proposito: è importante posizionarla in una zona protetta e prendere le giuste precauzioni.
Chi abita in un condominio può optare per il balcone, ma deve informarsi se il regolamento lo permette o meno: ci sono infatti dei paletti che riguardano l’estetica delle facciate e che quindi proibiscono la presenza di caldaie all’esterno.
La scelta migliore, soprattutto per chi dispone di un riscaldamento autonomo, è quella di sfruttare ambienti come garage e cantine, a patto che siano a norma per ciò che riguarda le regole di sicurezza e antincendio. La supervisione di un tecnico esperto consente di ottenere una valutazione professionale a 360°.
Come proteggere la caldaia all’esterno?
Una caldaia esterna richiede prima di tutto una protezione efficiente dagli agenti atmosferici.
- Sia l’esposizione al sole che le perturbazioni rischiano di logorare la struttura del generatore di calore.
- Il vento può portare con sé polvere e foglie che vanno ad ostruire gli spazi interni.
- Il freddo può determinare un blocco, con il congelamento dell’acqua nelle tubature.
La soluzione è un box o copricaldaia che agisce da copertura. Un copricaldaia coibentato previene il rischio legato alle temperature rigide invernali e in questo caso vanno isolati con cura anche i tubi di collegamento esposti al freddo intenso.