Vuoi perché si usurano e le loro prestazioni diminuiscono o perché si è alle prese con la ristrutturazione di casa e si decide che è arrivato il fatidico momento: i motivi per sostituire i termosifoni sono diversi. Cerchiamo di capire insieme quando è il momento di intervenire e come procedere.
Quando un termosifone è da cambiare?
I termosifoni sono progettati per durare nel tempo, assicurando un alto rendimento e il funzionamento corretto. Alla loro lunga vita contribuisce senza dubbio la corretta e puntuale manutenzione, fatta anche di piccoli gesti come lo sfiatamento per eliminare l’aria in eccesso al loro interno e garantire la giusta resa termica.
D’altra parte, se gli anni di servizio sono sempre di più, a risentirne è soprattutto la loro efficienza, con ricadute sui costi di riscaldamento e sullo spreco energetico. I consumi aumentano, i risultati diminuiscono.
- Si può intervenire per porre rimedio, eliminando per esempio la polvere sulla superficie esterna. Oppure può essere spurgato il tubo di ritorno, che passa sotto il calorifero: in questo caso, è buona cosa chiedere aiuto ad un professionista con l’adeguata conoscenza ed esperienza.
- I radiatori possono essere sottoposti anche ad un lavaggio interno con adeguati prodotti chimici da parte di tecnici competenti per eliminare il fango che potrebbe accumularsi all’interno. L’operazione, svolta da parte di tecnici esperti, può essere eseguita anche con termosifoni installati e funzionanti.
Tutto questo potrebbe però non bastare e si rende dunque necessario procedere con la sostituzione dei caloriferi, puntando su prodotti nuovi, di design avanzato e con standard di qualità superiori.
Quali termosifoni sono i migliori?
Cambiare i termosifoni significa anche confrontarsi con la domanda su quali siano i migliori in termini di potenza termica, costi e affidabilità.
La scelta ricade su:
- termosifoni in alluminio;
- termosifoni in acciaio;
- termosifoni in ghisa.
I termosifoni in alluminio sono i più rapidi a scaldarsi. È certamente un punto a loro favore e sono più leggeri e potrebbero avere un prezzo più competitivo. Sono maggiormente esposti al rischio di corrosione, specialmente se l’acqua è molto alcalina: un intoppo a cui rimediare con una manutenzione puntuale.
Anche se non sono espressione dell’estetica più moderna e contemporanea, vengono ritenuti ideali per gli ambienti piccoli,
Anche i termosifoni in acciaio si riscaldano velocemente, ma più lentamente rispetto a quelli in alluminio. Conservano il calore anche a caldaia spenta. In alcuni casi sono più costosi di quelli in alluminio.
Una quota molto ristretta di mercato è rappresentata dai termosifoni in ghisa, ormai datati e che oltre ad essere pesanti, sono i più costosi tra tutti e la loro installazione, proprio a causa del loro peso, è più difficile.
Quanto costa cambiare i termosifoni in casa?
Nel valutare quanto costa sostituire un termosifone, bisogna tenere presente la tipologia per la quale si opta. Come evidenziato in precedenza, quelli in ghisa, alluminio ed acciaio non si differenziano solo per il rendimento, ma anche nel prezzo.
In aggiunta, va tenuto conto del lavoro richiesto per sostituire i radiatori vecchi e installare quelli nuovi che prevede, per esempio, anche il collegamento dei tubi e richiede di interrompere la fornitura di acqua calda.
Non va quindi sottovalutato uno studio dello spazio che il termosifone è chiamato a riscaldare.
Prendendo per riferimento una media dei prezzi sul mercato, si va da prodotti sotto i 100 euro ad altri che invece superano anche i 300 euro. Se si vuole puntare a prodotti di alta gamma, i prezzi superano i 500 euro per arrivare a 1.000: sono elementi di design ricercato, ideati e realizzati per dare un valore aggiunto all’estetica della casa, senza far venire meno la propria funzionalità. Non solo radiatori, ma termoarredo avanzato.
Consideriamo inoltre il numero di elementi che li compongono, che incidono sulle dimensioni del corpo scaldante. Nell’operazione rientra il lavoro manuale condotto dai professionisti chiamati a completare l’opera per garantire il risultato richiesto.
In che bonus rientrano i termosifoni?
In un’ottica più ampia che guarda all’efficientamento energetico, l’installazione di nuovi termosifoni nella propria abitazione è coperta in parte dal bonus che permette di ottenere un beneficio fiscale pari al 50% delle spese di sostituzione. La somma massima ammessa è di 96.000 euro.
L’installazione può essere classificata anche come opera trainante, per cui si può accedere al Superbonus 90%.
L’investimento per avere il massimo beneficio non si limita alla sola sostituzione dei vecchi radiatori, ma si allarga agli impianti di riscaldamento o almeno ad alcuni suoi componenti.
Pensiamo alle valvole termostatiche smart o ai termostati intelligenti che facilitano la programmazione dei termosifoni quando si è in casa o meno. Offrono modalità come la multi-zona, per impostare la temperatura nelle diverse stanze a seconda del loro utilizzo.
Un’altra modalità è quella antigelo, che consente di impostare una temperatura che varia dai 5° fino agli 11,5° mentre si è lontani da casa, magari in qualche località vacanziera, per riposarsi senza pensieri.
Si tratta della cosiddetta “temperatura di sicurezza”:l’ambiente non si scalda inutilmente e allo stesso tempo la temperatura non scende sotto una soglia critica. Il tutto semplicemente monitorabile attraverso smartphone.
L’efficienza di un nuovo radiatore gestito dagli strumenti della domotica passa dalle certificazioni che accertano il rendimento e la precisione nel controllo a distanza.