Respirare aria sana in casa significa prima di tutto prendersi cura della propria salute. Diventa molto importante specialmente in inverno, quando gli ambienti tendono a rimanere chiusi mentre gli impianti di riscaldamento sono in funzione.
Quando la qualità dell’aria è buona?
A causa degli spazi ridotti e dell’accumulo di sostanze dannose, la qualità dell’aria di un’abitazione può essere addirittura peggiore di quella esterna. A incidere sono l’anidride carbonica, l’umidità, le polveri, i residui biologici e i VOC, i composti organici volatili.
È fondamentale che non vengano superati i valori limite. Ad esempio il livello dell’umidità deve essere compreso tra il 40% e il 60%, con una temperatura che va dai 20° ai 24°.
Valori troppo alti o troppo bassi concorrono alla formazione di muffe e batteri che generano problemi per la salute.
A ciò si aggiunge l’impatto dell’inquinamento atmosferico che impatta inevitabilmente anche sugli spazi chiusi.
Per capire lo stato di salute dell’aria che respiriamo ci si può affidare all’IQA, l’indice di qualità dell’aria utilizzato dalle agenzie come ARPA per comunicare le informazioni a riguardo:
- la qualità risulta buona se compresa tra i valori numerici 0-50;
- diventa moderata quando i valori sono tra 51 e 100;
- è insalubre per i gruppi sensibili (bambini, anziani, persone con patologie croniche) se va da 101 a 150;
- è insalubre per tutta la popolazione con valori tra 151 e 200;
- è molto insalubre tra 201 e 300;
- viene considerata pericolosa quando supera il valore di 300.
Come valutare la qualità dell’aria in casa?
Per monitorare la qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre case esistono strumenti tecnologicamente avanzati.
Sono dispositivi che usiamo tutti i giorni come ad esempio i termostati smart. La loro combinazione permette di creare un sistema di riscaldamento intelligente che avvisa l’utente se la qualità dell’aria interna è buona o meno, anche a distanza attraverso un’apposita app installata sul cellulare.
Un sistema intelligente consente di regolare la corretta temperatura. Un riscaldamento troppo alto può avere diverse conseguenze sulla salute di una persona, come infezioni respiratorie o disturbi del sonno.
Per esempio, al di sopra dei 20°C il corpo non è nelle condizioni migliori per rilassare i muscoli e raggiungere un piacevole stato di quiete. Se un ambiente troppo umido, come indicato in precedenza, non è salubre, lo stesso accade con uno troppo secco.
La programmazione intelligente (smart scheduling), grazie a cui un sistema di riscaldamento avanzato impara dalle abitudini degli abitanti di una casa e si regola automaticamente, assicura una temperatura adeguata e costante.
Le termovalvole intelligenti possiedono dei sensori che riconoscono se una finestra è rimasta aperta nei pressi del calorifero. È un’ipotesi che può verificarsi nel momento in cui apriamo le finestre per arieggiare: un altro accorgimento valido per migliorare la qualità degli ambienti chiusi.
Il sistema impedisce così una dispersione del calore fino a quando non viene nuovamente chiusa.
È poi fondamentale sottoporre l’impianto di riscaldamento alle manutenzioni previste. Il malfunzionamento può rivelarsi molto pericoloso, se consideriamo che una caldaia senza revisioni può produrre monossido di carbonio (CO), con inevitabili rischi per la salute.
Per non parlare della stessa CO2, generata anche dagli impianti di riscaldamento.
Come migliorare la qualità dell’aria in casa?
Buone abitudini e alcune semplici soluzioni contribuiscono a migliorare la qualità all’interno delle nostre case:
- evitare di fumare;
- aprire le finestre nei momenti opportuni e quando possibile;
- adottare soluzioni di ventilazione meccanica controllata (VMC)
- disporre piante verdi nelle stanze per contrastare la presenza di smog;
- installare rilevatori di gas;
- non tenere eccessivamente alta la temperatura del riscaldamento.
Un altro rimedio è quello di dotarsi di purificatori d’aria o sistemi di ventilazione meccanica. Aspirano l’aria presente, convogliandola in una serie di filtri prima di restituirla più pulita.
Possono essere sia da terra o da parete. I VMC sono invece soluzioni ad hoc, progettate per integrarsi completamente con l’abitazione
Entrambe le soluzioni contribuiscono ad eliminare batteri, virus, muffe, funghi e acari.
Quanto deve essere il PM 2.5 in casa?
Un’attenzione particolare va riservata al PM 2.5, classificazione numerica delle polvere sottili, in base alle dimensioni delle particelle.
Con questa classificazione si raggruppano la particelle con dimensioni minori o uguale 2.5 micron.
È composto dal PM 2.5 generato al chiuso e da quello proveniente dall’esterno. Nello specifico, il PM 2.5 interno deriva dal fumo piuttosto che dalla cottura dei cibi o dalle operazioni di pulizia.
È impossibile eliminarlo del tutto perché la sua presenza è dovuta anche da attività quotidiane.
Il risultato finale di questi approfondimenti suggerisce di adottare semplici contromisure: dal non fumare in casa all’utilizzo di aspiratori per il fumo prodotto in cucina.
- Il fumo della sigaretta negli ambienti chiusi provoca un’elevata concentrazione di polveri sottili, anche 100 volte superiori ai limiti di legge. Rappresenta così un serio rischio non solo per il fumatore, ma anche per chi è esposto al rischio di fumo passivo.
- Gli aspiratori in cucina sono efficaci con le principali sostanze inquinanti derivanti dalle attività di tutti i giorni: non solo la CO2, ma anche il biossido di azoto, scaturito dall’uso del gas.
