La muffa è un problema comune in molte abitazioni. Incide sulla qualità dell’aria e sul comfort termico degli ambienti in cui viviamo, diventando pericolosa per la nostra salute. Un intervento tempestivo e un efficace sistema di riscaldamento aiutano però a risolvere il disagio. Scopriamo come.
Come mai viene la muffa in casa?
Tra le cause principali della muffa in casa ci sono la scarsa ventilazione, un isolamento termico insufficiente o, al contrario, eccessivo in contesti poco ventilati.
È però l’eccessiva presenza di umidità a lasciare il segno. Non è un caso che lo spiacevole fenomeno della muffa sulle pareti si verifichi nei mesi invernali. In questo periodo dell’anno, l’umidità raggiunge percentuali elevate per la marcata differenza tra le temperature interne ed esterne all’abitazione.
Ad aumentare i livelli di umidità relativa sono anche i cosiddetti ponti termici.
Il dlgs. 192/2005 sul rendimento energetico nell’edilizia identifica con il termine ponte termico “la discontinuità di isolamento termico che si può verificare in corrispondenza agli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro)”.
Risolvere le dispersioni di questi punti critici è necessario per ridurre le inevitabili conseguenze negative sulla salubrità degli ambienti e ottenere un maggiore risparmio energetico.
A seconda delle origini, si identificano tre tipologie di umidità.
- Umidità da infiltrazione: è causata dalla presenza di acqua nel terreno a contatto con i muri esterni, non adeguatamente impermeabilizzati.
- Umidità di risalita: è data dalla porosità dei materiali per la costruzione dell’edificio, lasciato in contatto diretto con il terreno senza uno strato impermeabilizzante.
- Umidità da condensa: deriva dalla condensazione del vapore acqueo per un isolamento termico scarso o eccessivo o per la presenza di ponti termici. La scarsa ventilazione concorre alla sua formazione.
Anche le perdite d’acqua per la rottura delle tubature provocano la formazione di umidità e, in un secondo tempo, delle muffe.
Cosa succede se si dorme in una stanza con la muffa?
La muffa in casa tende a formarsi in punti ben precisi. Per esempio sulle pareti, nelle porzioni di muro umide e poco ventilate. Si presenta sotto forma di macchioline dense e scure.
Più in profondità, la muffa può essere presente tra gli strati della muratura, sugli infissi, nelle tubature, sui sanitari, sui divani e non solo.
Inoltre, superfici di carta, cartone, cotone e legno sono soggetti all’attacco di muffe che, nutrendosi delle fibre di cellulosa, disintegrano il materiale. Accade con libri, vestiti, pezzi di arredamento.
Ogni superficie della casa è attaccabile. Gli ambienti che rischiano di più la formazione di muffa sono senza dubbio il bagno e la cucina, per via della loro umidità interna.
Anche le camere da letto sono a rischio. Sono quelle più fresche e sono spesso esposte a nord. Di notte inoltre viene emessa una considerevole e prolungata umidità attraverso la respirazione e la sudorazione degli occupanti.
Dormire in una stanza con la muffa è però poco salubre per i danni alla salute che questa provoca.
Che malattie fa venire la muffa?
I sintomi più diffusi legati alla presenza di muffa in camera sono:
- mal di testa persistente;
- stati irritativi delle vie respiratorie (sinusite, bronchite e asma);
- difficoltà di concentrazione.
A lungo andare il proliferare delle spore della muffa, avvertibili tramite l’odore tipico e sgradevole, può scatenare:
- disturbi del sonno;
- stanchezza;
- nausea e vomito.
Esporre i bambini alla muffa nella camera da letto comporta notevoli cambi d’umore con conseguenti effetti negativi sul loro comportamento.
Cosa fare se si ha la muffa in casa?
Per eliminare la muffa dagli ambienti di casa possono essere presi in considerazione diversi interventi.
Prima di tutto, il ricambio d’aria aiuta a prevenire la sua formazione e quindi è buona cosa aprire le finestre per rinfrescare la stanza e favorire la ventilazione.
Si può quindi prevedere l’installazione di deumidificatori o di punti di ricambio aria per mantenere un livello di umidità tra il 45% e il 55%.
Un lavoro più complesso, ma certamente più efficace, è la realizzazione del cappotto termico. Isola le case sia dal caldo estivo e soprattutto dal freddo invernale: la soluzione si rivela ideale se però è accompagnata da estrattori e sistemi di ricambio dell’aria.
Per intervenire esteticamente, una mano di vernice cancella le macchie sulle pareti, utilizzando alcuni prodotti specifici come la pittura antimuffa. Non è però una soluzione definitiva perché non fornisce alcun isolamento termico.
Come spesso accade, un rimedio molto valido è a portata di mano: il sistema di riscaldamento. Se efficiente e performante, il riscaldamento contribuisce alla salubrità dei nostri ambienti.
In che modo? Per evitare la formazione di muffe, la temperatura di casa dovrebbe essere sempre attorno ai 19-20°.
Durante l’inverno, però, il calore prodotto dai sistemi di riscaldamento aumenta inevitabilmente la temperatura all’interno della casa: questo calore, entrando in contatto con gli elementi freddi dell’abitazione, come muri e finestre, genera il fenomeno della condensa.
Si tratta quindi di una diretta conseguenza dell’escursione termica nelle stanze.
Il deposito continuo di umidità sui muri, alla lunga, porta le pareti al progressivo deterioramento dell’intonaco con formazione di muffa.
È possibile individuare due diverse tipologie di condense che si distinguono per i loro effetti visibili, le modalità di comparsa e i differenti livelli di gravità: la condensa superficiale e quella interstiziale.
- Condensa superficiale
Si manifesta quando il vapore generato dai termosifoni entra in contatto con muri o pareti che presentano una temperatura più bassa rispetto a quella che si avverte all’interno dell’abitazione.
Il contrasto tra caldo e freddo fa in modo che l’aria calda cambi da uno stato gassoso allo stato liquido. Il processo porta, così, alla formazione della condensa superficiale.
- La condensa interstiziale
È un fenomeno più difficile da riconoscere, gestire e risolvere. La sua comparsa deriva da un’umidità persistente che interessa gli strati più profondi dei muri e delle pareti.
Un sistema di riscaldamento smart è ottimale per contrastare la formazione di muffe.
Tra le sue funzioni, il sistema di riscaldamento intelligente monitora il livello di umidità dell’aria, con aggiornamenti in tempo reale che raggiungono l’utente anche quando è lontano da casa.
Un termostato tecnologicamente avanzato avvisa tramite app se la qualità dell’aria è troppo secca o viziata.
Le valvole termostatiche smart facilitano tra l’altro la corretta impostazione della temperatura in tutte le stanze dell’abitazione, a seconda del loro reale utilizzo e della stagione: un’operazione facilmente pianificabile direttamente da casa o attraverso lo smartphone da remoto.
Il sistema smart è infatti pensato per migliorare il comfort di casa. Riduce l'impatto sull'ambiente, ottimizza i consumi e protegge la salute dei suoi abitanti.