In un'ottica sempre più attenta alle politiche ambientali e sostenibili, la riqualificazione energetica è uno degli elementi portanti degli interventi previsti anche dalle normative europee. È un processo che ci riguarda direttamente, dal momento che interessa le abitazioni in cui viviamo. Scopriamo come.
Cos'è una riqualificazione energetica?
La riqualificazione energetica prevede una serie di interventi eseguiti su un edificio per ridurne il fabbisogno energetico.
È al centro della cosiddetta direttiva "Case green", approvata nel marzo 2023 dal Parlamento europeo per migliorare la prestazione energetica delle unità abitative. In questo modo si vuole contribuire a contrastare il cambiamento climatico, riducendo le emissioni di CO2 (anidride carbonica) entro il 2030. L'obiettivo finale è di raggiungere nel 2050 la neutralità climatica.
A sua volta, l'intervento europeo richiama l'Agenda 2030 delle Nazioni unite che, al suo interno, fissa i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, conosciuti anche come Sustainable Development Goals - SDGs.
La riqualificazione passa dall’efficientamento energetico, che consiste nell’ottimizzazione dell’efficienza energetica di un edificio, allocando l’energia in modo ottimale.
L’efficienza energetica si traduce, in sostanza, nell'aumento del rendimento energetico a fronte di un minore consumo di risorse. È un indicatore di quanto un sistema possa ottimizzare le proprie prestazioni.
Viene espressa con un numero da 0 a 1 o in percentuale:
- lo 0% corrisponde allo “spreco” totale di un sistema, che consuma energia senza produrre alcun risultato;
- il 100% indica l’efficienza ottimale, per cui ogni parte di energia immessa si traduce in un risultato.
Ad attestare quanto un sistema sia in grado di produrre, a fronte di una riduzione dei consumi, è il certificato di efficienza energetica o APE.
Quali sono gli interventi di riqualificazione energetica?
La riqualificazione energetica include diversi tipi di intervento.
- In primis, si ottiene nel momento in cui si installano sistemi in grado di produrre energia rinnovabile, come pannelli solari o impianti fotovoltaici.
- A livello di struttura dell’edificio, rientrano nella riqualificazione energetica lavori quali la coibentazione delle pareti o interventi di isolamento come la posa di un cappotto termico.
- Rientrano in questo tipo di interventi anche l’installazione di infissi in PVC, che aiutano a non disperdere calore, o l’installazione di impianti di produzione o consumo di fonti rinnovabili.
All’interno dell’abitazione, i due principali interventi di riqualificazione energetica sono:
- l’installazione (o la sostituzione) di impianti di climatizzazione;
- la sostituzione della caldaia di vecchia generazione, per passare a un modello a pompa di calore o a condensazione.
Oltre a questo, rientrano negli interventi di riqualificazione energetica anche l’installazione di dispositivi per la domotica e per il controllo da remoto di impianti di riscaldamento.
Quando si ricade in riqualificazione energetica?
Gli interventi che ricadono nella riqualificazione energetica sono quelli che coinvolgono una superficie inferiore o uguale al 25% della superficie disperdente complessiva dell'edificio.
In alternativa sono quelli che prevedono, come visto in precedenza, l'installazione di un generatore di calore di nuova generazione.
Ad accertare la riqualificazione è la relazione energetica, redatta da professionisti abilitati come ingegneri, architetti, geometri e periti edili. Il documento è previsto dal dlgs. 192/2005, più comunemente conosciuto come "ex Legge 10" perché stabilito dalla legge 10/1991.
Le spese sostenute per gli interventi nella propria casa sono in parte recuperate grazie all'Ecobonus al 50% e al 65%.
L'ecobonus 50% spetta per questi interventi:
- sostituzione di finestre comprese di infissi;
- schermature solari;
- caldaie a biomassa;
- caldaie a condensazione (solo in classe energetica A).
La detrazione al 65% invece si ottiene per:
- interventi di coibentazione;
- pompe di calore;
- sistemi di building automation;
- collettori solari per la produzione di acqua calda;
- scaldacqua a pompa di calore.
È obbligatoria l’asseverazione rilasciata da un tecnico, che certifichi interventi e congruità della spesa.
I condizionatori contano sulla riqualificazione energetica?
La riqualificazione energetica comprende gli interventi per l'adozione di condizionatori meno inquinanti e con un consumo minore di energia. Anche in questo caso sono previsti detrazioni fiscali che vanno dal 50% al 65%.
Per accedere alla detrazione, l'acquisto va effettuato entro il 31 dicembre 2024 e deve riguardare uno di questi tipi di impianti:
- climatizzatore con basso consumo energetico;
- deumidificatore dell'aria;
- pompa di calore o termopompa.
Al di là degli investimenti più consistenti, l'efficienza energetica e la riduzione dei consumi, in linea con le politiche green, sono raggiungibili anche con alcuni accorgimenti quotidiani.
Per limitare l'emissione di CO2 si può intervenire sul riscaldamento di casa, evitando così dispersioni di calore che, a loro volta, sono causa di dispersione energetica.
I sistemi di riscaldamento intelligenti, come le valvole termostatiche piuttosto che i termostati smart, consentono di programmare la temperatura di casa e di ogni singolo ambiente.
Dotati di strumentazioni per comunicare a distanza, con l'attivazione della geolocalizzazione sullo smartphone dell'utente, sono in grado di riconoscere che nell'abitazione non c'è nessuno. L'utilizzo dell'impianto è così regolato in modo da non sprecare inutilmente energia, con un notevole risparmio di consumi, per sé e per l'ambiente.