Sono entrambi due dispositivi essenziali in un impianto di riscaldamento e molto simili tra loro, tanto da essere comunemente considerati la stessa cosa. In realtà, tra termostato e cronotermostato c’è un’importante differenza che interessa direttamente la gestione della temperatura di casa. Scopriamola insieme.
A cosa serve il termostato in casa?
Per capire quale sia la differenza tra un termostato e uno cronotermostato è importante, prima di tutto, capire la funzione del primo. Il termostato ha infatti due scopi ben precisi:
- consente l’accensione e lo spegnimento del sistema di riscaldamento;
- permette di impostare la temperatura nell’abitazione una volta che l’impianto è attivo.
La modalità di funzionamento del termostato è piuttosto semplice. Tramite il dispositivo l’utente imposta la temperatura desiderata, aiutandosi con i tasti o con il touch screen di cui è dotato la tipologia di termostato in dotazione.
- Quando la temperatura rilevata è inferiore a quella settata, invia un segnale alla caldaia a cui è collegato.
- A questo punto la caldaia si attiva ed inizia a erogare calore, distribuito per esempio attraverso i radiatori installati nelle diverse stanze.
- Una volta che la temperatura arriva al parametro richiesto, invia un segnale alla caldaia e la disattiva.
Il termostato svolge quindi un ruolo molto importante nella gestione del riscaldamento di casa per avere ambienti sempre accoglienti durante la stagione invernale ed evitare costosi sprechi energetici, impostando il livello di temperatura ottimale che è compreso tra i 19 e 20 gradi centigradi.
Già a queste temperature si può beneficiare del comfort termico, vale a dire la condizione climatica in cui non si avverte né troppo freddo né troppo caldo e in cui la qualità dell’aria è salubre per la nostra salute.
- Temperature troppo basse favoriscono la formazione di umidità e di muffe sulle pareti.
- Temperature eccessivamente alte rendono l’aria secca l’aria degli ambienti interni con conseguenze negative sul sistema respiratorio.
- C’è infine il concreto di rischio, con una casa troppo riscaldata, di incappare in sbalzi termici con l’ambiente esterno che di certo non fanno bene alla nostra salute.
Come funziona il cronotermostato?
Il cronotermostato rappresenta l’evoluzione tecnologicamente avanzata di un semplice termostato perché oltre ad attivare o meno la caldaia, prevede la possibilità di erogare il calore a seconda delle diverse fasce orarie. Il termine di origine greca “kronos” indica infatti lo scorrere del tempo.
Al pari quindi del classico termostato, è dotato di un sensore che misura la temperatura di casa.
- Se è più bassa rispetto a quella impostata, invia un segnale al generatore di calore (la caldaia piuttosto che una pompa di calore) che così si attiva.
- Se è più alta, interviene perché lo stesso generatore venga disattivato o riduca l’erogazione di calore.
Il valore aggiunto del cronotermostato rispetto al termostato è dato dall’opzione di programmazione giornaliera o settimanale dell’impianto di riscaldamento, tenendo conto delle abitudini degli abitanti di casa.
- Con un cronotermostato è più semplice impostare la temperatura nei diversi orari della giornata.
- Al mattino, per esempio, durante la settimana lavorativa l’abitazione è solitamente vuota è quindi non conviene settare valori troppo alti e l’impianto può rimanere spento.
- In previsione del rientro nel pomeriggio e verso sera e grazie alla praticità del cronotermostato, il sistema di riscaldamento può essere attivato tempestivamente per avere ambienti accoglienti una volta varcata la soglia di casa.
- La programmazione non è solo oraria, ma si basa anche sui giorni della settimana.
- In questo modo è più semplice e immediata l’erogazione di calore in particolari momenti come il week-end, quando la casa è più vissuta sin dal mattino perché non si esce per motivi di lavoro o di studio.
L’efficacia del cronotermostato è potenziata dai sistemi di domotica offerti dal mercato. Tra le diverse tipologie di cronotermostati rientrano quelli Wi-Fi, grazie ai quali l’utente è in grado di interagire in modo diretto e continuo con il dispositivo anche a distanza.
In questo modo, ha un monitoraggio completo della temperatura quando non si trova in casa e può intervenire in qualsiasi momento per cambiare i settaggi predisposti in caso di imprevisti, come un rientro anticipato. Le comunicazioni via app segnalano inoltre eventuali contrattempi, come l’apertura di una finestra da cui entra aria fredda che comporta la sospensione temporanea dell’erogazione di calore per evitare una dispersione energetica.
La combinazione tra una cronotermostato smart e le valvole termostatiche intelligenti aggiungono una ulteriore opportunità di risparmio in bolletta, per cui è possibile impostare temperature diverse nelle singole stanze, a seconda del loro utilizzo durante la giornata.
Quando è obbligatorio il cronotermostato?
Il cronotermostato è quindi sinonimo di efficientamento e risparmio. D’altra parte la sua installazione non è obbligatoria in senso stretto, per quanto tanto la legislazione italiana quanto quella europea stabiliscono che gli impianti di riscaldamento siano progettati per minimizzare gli sprechi energetici.
Lo dimostrano i decreti legislativi 192/2005 e 48/2020: gli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazione devono essere dotati di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore. Il cronotermostato soddisfa senza dubbio questo requisito dal momento che consente di gestire in modo programmato l’erogazione di calore e la temperatura interna.
Va poi considerato che gli edifici con sistemi di regolazione della temperatura ottengono una classe energetica migliore nella certificazione energetica APE, il documento che descrive le caratteristiche energetiche e il consumo di una struttura, aumentando di valore.
Dove installare un cronotermostato?
L’installazione del cronotermostato deve essere effettuata con attenzione e dunque richiede l’intervento di un tecnico specializzato: il posizionamento incide sul funzionamento e sull’efficacia del dispositivo.
- Va posizionato ad almeno 1,5 metri di altezza dal pavimento per evitare disturbi provocati dall’aria calda che tende a salire o dal freddo rilasciato dal pavimento.
- È consigliata l’installazione nella stanza più utilizzata della casa, come il soggiorno, perché faccia da riferimento nella rilevazione della temperatura e nella conseguente erogazione di calore.
- Va montato su una parete interna che sia lontana da correnti d’aria e radiatori di modo che la lettura della temperatura non venga influenzata dai flussi d’aria.