Hanno contraddistinto per anni il termoarredo delle case e non solo: oggi, con le valide alternative presenti, hanno una quota più ristretta di mercato, ma non sono passati di moda. I termosifoni in ghisa infatti restano una soluzione presa in considerazione soprattutto per la loro resa termica. Ne vale la pena? Scopriamolo insieme.
Quali sono gli aspetti positivi dei radiatori in ghisa?
Nel valutare i pro e i contro di questa tipologia di termosifoni, va anzitutto considerata la loro inerzia termica. I radiatori in ghisa riescono a trattenere il calore per un lungo periodo: significa che sono in grado di riscaldare l’ambiente in cui sono installati anche dopo che l’impianto è stato spento.
Tra gli aspetti positivi troviamo manutenzione e componibilità.
- La ghisa non è particolarmente soggetta a corrosione perché è una lega molto resistente agli agenti esterni. Con interventi di sfiato si possono eliminare i residui all’interno dei radiatori per una performance di alto livello.
- Sono modulari: significa che si possono aggiungere o rimuovere elementi a seconda della richiesta e delle esigenze, come le dimensioni della stanza da riscaldare.
Quali sono gli aspetti negativi dei radiatori in ghisa?
Di contro, questi radiatori sono più pesanti rispetto a tutti gli altri radiatori, diventando così più complessi da installare.
Quanto al consumo energetico, è buona cosa tenere a mente che se da una parte i termosifoni in ghisa conservano il calore a lungo, dall’altra richiedono più tempo per raggiungere la temperatura ideale e irradiare il giusto calore nella stanza.
Chi desidera beneficiare piuttosto rapidamente di un’abitazione accogliente al rientro da una giornata fuori per lavoro o altro, deve premurarsi di sfruttare le potenzialità dei radiatori in ghisa con alcuni strumenti per la gestione del riscaldamento: dal cronotermostato, con cui impostare orari di accensione e spegnimento dell’impianto, alle termovalvole smart.
Queste sono una soluzione domotica dotata di algoritmi che apprendono le abitudini settimanali, giornaliere e orarie degli abitanti, regolando l’attività dei radiatori su cui vengono applicate. In questo modo la casa è adeguatamente riscaldata una volta varcata la soglia.
Le termovalvole smart sono monitorabili a distanza, al pari dei termostati Wi-Fi che trasmettono informazioni sulla temperatura interna e sulla qualità dell’aria. L’utente può così gestire dal cellulare l’accensione e lo spegnimento dell’impianto di riscaldamento e regolare la temperatura nelle singole stanze con un semplice click.
Che temperatura raggiunge un termosifone in ghisa?
La domotica aiuta quindi a fare in modo che i termosifoni in ghisa siano pienamente operativi con il dovuto anticipo all'accensione del riscaldamento: il benessere termico, vale a dire quella sensazione di comfort per cui non si prova né troppo freddo né troppo caldo, è percepito già con 18/20° C durante la stagione invernale.
A ciò si aggiunge che la temperatura dell’acqua che scorre all’interno dei radiatori deve essere compresa in un intervallo tra i 50° C e i 70° C per un ottimo rendimento.
Quanti anni durano i termosifoni in ghisa?
I radiatori in ghisa (una lega di ferro e carbonio) , grazie proprio alle resistenza del materiale, hanno un ciclo di vita superiore ai 20 anni, con la dovuta manutenzione e pulizia possono raggiungere anche i cinquant’anni, in particolare quando sono prodotti di alta qualità