Chi sta valutando l’installazione di nuovi termosifoni in casa deve prendere in considerazione alcuni aspetti importanti che vanno dal materiale con cui sono costruiti alle dimensioni degli spazi da riscaldare. Vediamo allora insieme quali criteri tenere a mente e come scegliere la soluzione migliore per le proprie esigenze.
Quale forma di termosifone emette più calore?
Le versioni più moderne per i termosifoni comprendono prodotti realizzati in alluminio e in acciaio, ma in alcune case sono ancora presenti anche quelli in ghisa. Sono un tipo di radiatore che per anni ha dominato il mercato del settore e che oggi è decisamente in disuso, grazie alla ricerca e alle innovazioni che hanno reso possibile la produzione dei termosifoni in acciaio e alluminio.
Questi caloriferi moderni hanno infatti un impatto positivo sia in termini di risparmio energetico che di costi e manutenzione. Analizziamoli più nel dettaglio i rispettivi vantaggi e svantaggi.
- I termosifoni in ghisa rappresentano i classici termosifoni che hanno contraddistinto per decenni il termoarredo. Sono pesanti, più complessi da installare e costosi, pur garantendo una inerzia termica alta: riescono a mantenere a lungo il calore dopo lo spegnimento dell’impianto di riscaldamento.
- I termosifoni in alluminio si scaldano più rapidamente, ma conservano di meno il calore. Sono adatti soprattutto agli ambienti di piccole dimensioni e generalmente costano poco o comunque meno rispetto alle altre tipologie.
- Anche i termosifoni in acciaio, al pari dei radiatori in ghisa, hanno un’ottima inerzia termica perché a riscaldamento disattivato conservano a lungo il calore che viene diffuso nella stanza. Rispetto a quelli in alluminio si scaldano meno velocemente.
Si può così concludere che i termosifoni in ghisa appartengono ormai ad una generazione più datata, tanto che occupano una quota ridotta del mercato e sono prodotti di nicchia specie per la ricerca estetica che li contraddistingue.
Quanto a quelli in acciaio e alluminio, anche loro realizzati con finiture di design, la principale differenza riguarda l’inerzia termica:
- i radiatori in acciaio richiedono più tempo per riscaldarsi, ma si raffreddano più lentamente;
- i radiatori in alluminio hanno una inerzia inferiore perché si riscaldano e cedono calore in meno tempo, ma si raffreddano velocemente.
Come aumentare il calore dei termosifoni?
Oltre al materiale, come accennato in precedenza, è necessario riflettere sugli ambienti in cui il riscaldamento viene distribuito attraverso i termosifoni. Per le soluzioni abitative con dimensioni medio-grandi, per esempio, è meglio preferire dei caloriferi in acciaio, data la loro alta inerzia termica.
Il primo passaggio da compiere resta comunque quello di un sopralluogo di un tecnico specializzato che, grazie alla sua esperienza e alla sua competenza, può suggerire i modelli adeguati, in base alla resa termica.
Il termine si riferisce ad un parametro che indica la quantità di calore che un termosifone emette in un intervallo determinato di tempo ed è espressa in Watt (W). La resa termica è in sostanza la capacità di riscaldare l’ambiente e dipende da alcuni fattori come:
- materiali di costruzione;
- forma e design;
- condizioni ambientali.
Se del materiale abbiamo già trattato, sulla forma e il design del termosifone conviene sapere che maggiore è la sua superficie, maggiore è la sua capacità di emettere calore. Quanto alle condizioni ambientali, la resa risente dell’isolamento termico della stanza e del posizionamento del radiatore.
In questo senso, le regole basilari prevedono che il termosifoni non venga installato dietro a divani e mobili voluminosi che agirebbero da ostacolo alla diffusione del calore e non vanno coperti con tende perché interrompono il flusso di aria calda.
Come far scaldare di più i termosifoni?
Alle buone prassi si aggiungono gli strumenti domotici che permettono all’utente di gestire in modo preciso e puntuale l’erogazione del calore. Dispositivi come le valvole smart potenziano infatti il funzionamento dei termosifoni così da avere dei radiatori che operano correttamente, senza sprechi energetici che poi peserebbero in bolletta, e che assicurano un ambiente accogliente.
Le valvole intelligenti, collegate alla linea wifi, sono facilmente applicabili in sostituzione di quelle manuali e sono dotate di diverse funzionalità, grazie all’avanzata tecnologia con cui vengono progettate.
- Con la funzione Multizona si possono riscaldare solo gli ambienti che lo richiedono in un determinato momento: il consumo energetico è così ottimizzato
- Sono dotate di sensori intelligenti per rilevare la presenza di finestre aperte nelle nostre abitazioni e disattivare il riscaldamento solo nella stanza o nella zona della casa interessata per impedire la dispersione di calore.
- Il sistema Geofencing invece rileva la presenza di un utente nell’ambiente in cui c’è il radiatore e il riscaldamento viene attivato.
- Un’altra impostazione molto utile è la modalità per monitorare il corretto funzionamento del riscaldamento mentre si è in vacanza: l’utente è tempestivamente avvertito in caso di anomalie ed evita brutte sorprese al rientro.
Non vanno infine sottovalutate la manutenzione e la pulizia dei termosifoni, condotte sempre da un tecnico specializzato: non solo perché riscaldi come previsto, ma anche perché il prodotto di qualità possa durare nel tempo con le stesse elevate prestazioni.
Come mai i termosifoni scaldano poco?
Il rischio è di avere dei radiatori che faticano a riscaldare casa. Tra le cause rientrano l’accumulo di sporco e di incrostazioni che ostacolano la circolazione dell’acqua al loro interno, riducendone l’efficienza.
Anche le bolle d’aria possono essere una ragione dello scarso rendimento: se presenti nei termosifoni, impediscono all’acqua di circolare correttamente. Per rimuoverle basta sfiatare i radiatori: se in seguito al semplice intervento riprendono a scaldare adeguatamente, il problema è stato risolto.
Altri motivi includono:
- la bassa pressione dell’acqua che non raggiunge tutti i radiatori con la forza giusta;
- il termostato regolato su una temperatura troppo bassa;
- le valvole termostatiche che non sono completamente aperte, limitando il flusso d’acqua.